L’ortodonzia, chiamata anche ortognatodonzia[1], è una branca dell’odontoiatria che studia le diverse anomalie della costituzione, sviluppo e posizione dei denti e delle ossa mascellari provvedendo alla loro correzione con opportune apparecchiature; è attuata esclusivamente dagli odontoiatri e specialisti in ortognatodonzia in seguito ad un’attenta analisi. Essa ha lo scopo di prevenire, eliminare o attenuare varie anomalie mantenendo o riportando gli organi della masticazione e il profilo facciale nella posizione più corretta possibile. La pratica ortodontica consiste sostanzialmente in due tipi di terapia che spesso sono consequenziali. La terapia chirurgica può essere necessaria in casi che ci sia la necessità di rimuovere alcuni denti che ostacolano l’allineamento e l’articolazione degli altri o la corretta posizione dento-facciale. La terapia meccanica invece consiste nella costruzione di diversi tipi di apparecchi che potremo suddividere in:
- Apparecchi fissi: agiscono direttamente con la loro forza quando viene attivata (es. apparecchi con viti, archi, molle ecc.)
- Apparecchi rimovibili: sono molto più pratici e autonomamente gestibili, con la possibilità di rimuovere l’apparecchio durante l’igiene orale, lo sport e i pasti e esteticamente vantaggioso perché posizionato sul palato.